Ad alcune persone, l’idea di addestrare il proprio cane con il cibo premio, crea un po’ di dubbi e riluttanza. I motivi possono essere diversi, ma solitamente (e giustamente) sono sostenuti dalle stesse domande più frequenti. Trovo bello quando queste domande vengono fatte dai proprietari, perché è una riprova del loro interesse e senso di responsabilità verso il cane.
In questo potrai leggere alcune risposte e scoprirai:
– perché il cibo è tanto usato nell’addestramento
– perché il cibo non è sufficiente a costruire un rapporto con il cane
– perché (e come) usare il bocconcino
– cosa significa usare il bocconcino come premio
1
Cibo Premio - Perché è così importante premiare il cane?
Innanzitutto chiariamo cosa vuol dire premiare. Tecnicamente, premiare un comportamento significa aumentare le probabilità che questo si ripeta in futuro. Quando noi o il cane riceviamo un premio (cioè una conseguenza positiva), ricordiamo facilmente qual è stato il comportamento o la cosa che lo ha fatto scatenare.
In questa maniera impariamo, facciamo nuove associazioni, e tutti i giorni compiamo un sacco di azioni perché ci aspettiamo, a distanza di poco o molto tempo, un certo risultato gradito. Carichiamo la macchinetta per bere il caffè, studiamo per avere un bel voto, leggiamo un libro che ci interessa, facciamo sport per sentirci soddisfatti,… Continuiamo a fare tutta questa lunga serie di cose perché le conseguenze sono positive, e se non lo fossero, probabilmente non avremmo neppure imparato a farle così bene. Io ad esempio so cucinare solo i piatti che mi piacciono. E sono certa che anche tu non ti sei mai avvicinato a materie, persone, luoghi, strumenti,… che non ti hanno mai incuriosito o dato almeno un’impressione positiva. Per i cani vale lo stesso identico principio, detto “rinforzo positivo”.
Il rinforzo positivo non è l’unico “motore” del comportamento e dell’apprendimento, e noi non siamo l’unica fonte di informazioni per il cane. Lui impara continuamente e fa associazioni anche senza il nostro intervento… Potrebbe imparare, ad esempio, che dal veterinario succedono cose brutte (e quindi avrà paura di essere lì), che i bambini spaventati sono divertenti da rincorrere (e quindi li inseguirà e li morderà per giocare), che abbaiando di continuo avrà più attenzioni (e quindi lo farà sempre più spesso), che se lo chiamiamo o se ci avviciniamo per legarlo al guinzaglio finirà di annusare quell’interessante ciuffo d’erba (e quindi scapperà),… Ecco allora che è necessario il nostro impegno per insegnargli non solo a “comportarsi bene” come piace a noi, ma anche a fare le giuste associazioni tra tutte le situazioni, persone, luoghi, oggetti diversi,…per la sua serenità. Specialmente da cucciolo. Il cane non comprende del tutto il “mondo umano” in cui è immerso, deve poterlo conoscere sentendosi fiducioso e protetto. Questo lo si ottiene con la giusta comunicazione, con la nostra presenza sicura (non ansiosa, non irritabile) E ANCHE con il rinforzo positivo, facendo un buon uso del premio.

2
Non si possono trovare metodi alternativi per premiare il cane, che non siano il cibo premio?
Certamente sì! Il premio è un premio se al cane fa piacere. Quindi anche un gioco, gesto, un’attività, un’iniziativa, può essere usata come premio. Usare il cibo premio non esclude la possibilità di premiare in altro modo, anzi, ben vengano diversi tipi di rinforzo. L’importante è che piaccia al cane e che lo gradisca in quel momento (non è detto che il cane abbia sempre voglia di coccole o di mangiare, ad esempio).
3
Se ci sono così tanti modi di premiare un cane, perché usare il cibo come premio?
Perché il cibo ha diversi vantaggi:
– E’ UN PREMIO DI VALORE PIU’ O MENO PER TUTTI : Il cibo è un premio molto valido per praticamente tutti i cani. Anche se sazi, moltissimi cani sono attratti e motivati dal cibo.
– E’ FACILE DA REPERIRE E DA OFFRIRE : Il cibo è un premio di facile reperibilità ed è facile da dare in ogni situazione. Ovunque siamo, non è difficile procurarci qualche bocconcino. Se per esempio vogliamo premiare il cane in macchina, non solo con le nostre carezze e conferme (mettiamo il caso che prima non riuscisse neppure a salirci dalla paura), è più facile dargli del cibo che giocare con una pallina!
– POSSIAMO VARIARLO MOLTO FACILMENTE PER AUMENTARE LA MOTIVAZIONE :
Il cibo è un premio che possiamo variare di intensità, quantità, velocità,… possiamo utilizzarlo come rinforzo variabile, e quindi aumentare ancora di più la motivazione del cane. La motivazione è un fattore che influenza moltissimo sia l’apprendimento che l’espressione dei comportamenti già conosciuti come vantaggiosi.
– PUO’ UTILIZZARLO ANCHE CHI HA DIFFICOLTA’ A MUOVERSI: il gioco, la contesa, il movimento e l’inseguimento sono molto interessanti per il cane, richiedono però la nostra energia fisica e forza muscolare. Il bocconcino, anche se offerto in maniera statica e lenta, può essere una soluzione per chi ha problemi motori.
– PERMETTE AL CANE DI CONCENTRARSI ABBASTANZA PER IMPARARE : Il cibo è un premio che può aiutare i cani più attivi ed energici a mantenere un basso livello di eccitazione (almeno rispetto ad altri premi), ma al contempo un sufficiente interesse necessario all’apprendimento. Infatti quando sono troppo impazienti di ricevere un certo premio non riescono a concentrarsi bene su quello che stanno facendo.
– CONSENTE DI INSEGNARE CON MOLTA PRECISIONE : Il cibo è un premio che utilizzato con certe tecniche ci consente di insegnare movimenti ed esercizi molto facilmente e con una grandissima precisione, riducendo la possibilità di errori.
– PERMETTE DI FARE TANTE RIPETIZIONI di un esercizio a intervalli di poco tempo, senza che il cane si deconcentri o si stanchi dopo poco. Faccio di nuovo l’esempio della pallina: se la lanciamo e ci giochiamo come premio alla fine di un breve esercizio, sarà meno immediato riprendere da dove ci siamo fermati con l’esercizio.
– E’ COMUNQUE UN BENE CHE DOBBIAMO CUSTODIRE E DISTRIBUIRE NOI, IN TEMPI E MODI CHE IL CANE DEVE RISPETTARE. Il cibo è una risorsa importantissima per il cane, ma per certi cani lo è ancor di più… Alcuni cani hanno un forte senso dei ruoli gerarchici, li ricercano anche nel branco/famiglia umano, e sono felici e sicuri quando ogni membro ha i suoi “diritti e responsabilità”. Dev’essere chiaro che la gestione e la protezione del cibo spetta a noi, non a loro, quindi lasciare il cibo sempre a disposizione o offrilo senza motivo è più che mai sconsigliato con certi cani. Se invece gli daremo il modo di guadagnarselo, si sentiranno più sereni oltre che stimolati!

Artù, un maschio beta, forte e sicuro, andava facilmente in competizione con Arrow per le risorse, come spesso succede tra cani che non fanno parte dello stesso nucleo ristretto, e che si trovano a condividere gli spazi. Per lui il cibo ha sempre avuto un valore enorme, e non avendo un rapporto solido con me, ha dovuto prima capire che ERO IO a darlo, alle mie condizioni. Con un lavoro di buona gestione e con degli esercizi di obbedienza, nessuno dei due cani ha dovuto più preoccuparsi dell’altro, e l’aria tra i due si è distesa. Pur rispettando a vicenda i loro ruoli gerarchici, che riducono le possibilità di conflitto (mettessimo una ciotola tra i due non ho dubbi che Arrow si allontanerebbe), tuttora sono entrmabi più felici di sapere che il cibo non è messo lì come “oggetto della discordia” ma arriva come e quando io, e che ciascuno ne avrà a sufficienza!
4
Ma il mio cane non dovrebbe darmi ascolto solo perché gli fa piacere, visto che sono il suo proprietario?
Dipende da cosa avete costruito insieme! Se questa domanda la potessimo fare ai cani…sono sicura che otterremmo tante risposte diverse…perché i cani SONO diversi, tra individui e tra razze, e per le esperienze che hanno avuto alle spalle. Ammettiamo pure che abbiano gli stessi strascorsi e lo stesso proprietario: alcuni saranno sempre ben disposti ad ascoltare. Altri, con una docilità meno spiccata, o con altre doti caratteriali più o meno marcate (possessività, predatorio, tempra, vigilanza,…), avranno bisogno di una motivazione in più, e/o di aver costruito un rapporto molto più stretto e intenso con il proprietario, per dargli ascolto… Soprattutto se gli chiediamo qualcosa in un momento in cui c’è ben altro di più interessante da fare!
A volte il cibo stesso potrebbe non essere sufficiente perché il cane risponda ad una nostra richiesta…Ed è la prova del fatto che il cane non è una macchinetta da “impostare” o in cui introdurre degli spicci, ma un essere sensibile, unico, che dobbiamo impegnarci a conoscere e che deve conoscere noi. Non basta avere del cibo nelle mani per essere una figura rispettabile, sicura. Che sa farsi capire chiaramente. Che genera interesse. Che prende delle scelte vantaggiose per sé e per la sua famiglia. E’ questo che un cane cerca in noi.
Ricordiamoci poi che è un animale estremamente intelligente e opportunista, anche se Disney, i film e i racconti romantici lo hanno dipinto diveramente nell’immaginario collettivo.
Quindi se vogliamo che agisca per piacere, prima di rispondere prontamente al nostro richiamo, prima di darci tutta la sua attenzione, prima di sceglierci tra altri soggetti e oggetti del mondo, dovrà ALMENO sapere:
– che cosa gli stiamo dicendo (comprensione del linguaggio condiviso), perché suoni tipo “vieni” o “vai a cuccia” non significano niente all’inizio.
– che abbiamo o che potremmo avere qualcosa di interessante da proporgli di fare o da offrirgli. Dobbiamo rappresentare un vantaggio per lui.
Questo (e molto di più) si ottiene con l’addestramento. Parallelamente e di conseguenza, viene tutto il resto: la fiducia, il rispetto, la voglia di fare insieme,… con il tempo e la pazienza.
Con un buon addestramento, con il rispetto che stabiliremo giorno per giorno, allora sì che il cane potrà ascoltarci senza adescamenti vari.
Attenzione, ho detto un BUON addestramento. Perché se continueremo ad usare solo il boccone …
– come “esca”
oppure
– come premio puntuale e regolare, ogni volta che il cane ci ascolta …
…allora sì che il cane ci ascolterà solo per avere qualcosa in cambio!
Costruisci un rapporto con il tuo cane. E continuati a chiedere “Perché il cane dovrebbe darmi ascolto adesso?” senza credere che la risposta sia così scontata.
5
Se educo il mio cane con il cibo, poi non mi ascolterà più quando gli chiederò qualcosa senza avere cibo?
No, se il cibo lo usi correttamente, se usi una buona comunicazione e se costruisci un rapporto equilibrato. Vedi risposta 4 : ci vuole un BUON addestramento, e ci vuole una buona dose di CONOSCENZA e osservazione del cane che abbiamo di fronte, per scegliere le tecniche, le esperienze, le attività che ci aiutino a costruire un buon rapporto.
Il cibo poi si può usare in moltissimi modi. Un errore comune è quello di usare (o continuare ad usare) il bocconcino solo come ESCA o stimolo invece che per RINFORZARE un comportamento. Qual è la differenza tra le due cose? Nel primo caso il cane sarà attratto dal cibo e lo seguirà per ottenerlo. Nel secondo caso il cane farà qualcosa perché lo diciamo noi, senza sapere o senza avere la certezza di ottenere altro in cambio e, se otterrà del cibo, ripeterà più probabilmente quel comportamento.
Non è che sia sbagliato usare il cibo come stimolo, anzi nella pratica di alcune tecniche i due concetti possono spesso sovrapporsi. Se però abbiamo l’accortezza di usare il cibo prima come esca, poi come rinforzo, facendo questo passaggio nei tempi e nelle distanze giuste, o senza usarlo affatto come esca, la differenza sarà enorme. Il risultato sarà un cane che non aspetterà di vedere prima “la ricompensa” per ascoltarci.
Ma c’è una cosa ancora più importante da tenere presente… Se ti ricorderai di usare una parola come “bravo” o un suono come il clicker, un istante dopo aver colto il comportamento corretto del cane, e prima di dare il bocconcino… per il cane sentire quel suono diventerà un premio ugualmente ambito! Potrai premiarlo anche senza avere cibo, giochi o altro, ma semplicemente dicendogli “bravo”. Questa parola diventerà un “rinforzo secondario”, altro concetto che pure è valido per noi umani!
E ancora non è tutto! Usare il cibo non significa escludere il rinforzo sociale, cioè quello dato dalla nostra felice interazione con lui. Anzi, utilizzando anche il rinforzo sociale questo potrà diventare un premio sempre più ambito…o più semplicemente, un momento bellissimo! Perciò premo tanto a dire che dobbiamo farci sentire fieri di lui!


In entrambe le foto Armando sta chiamando a sé un cane, ma usa una comunicazione molto diversa. Nella foto a sinistra è proteso in avanti con un bocconcino ben in vista: anche se dice “vieni” , il messaggio che arriva al cane è solo “ho qui una cosa per te” . Il cibo è usato come esca e l’interazione viene meno, anche se il cane viene.
Nella foto a destra non ha nessun bocconcino, ma con il suo linguaggio del corpo comunica molto meglio il messaggio “vieni!” . In questo caso se il cane accorre è per la sua chiarezza, per la sua faccia sorridente, per l’interesse che genera,…chissà cosa avrà ha da mostrare, da dare o da fare insieme al cane!
6
Il mio cane ingrasserà a dismisura se uso il cibo?
No. Basta scegliere dei bocconcini appropriati per lui e, in base alla quantità e al loro valore energetico, diminuire la quantità del pasto giornaliero. Insomma, come sempre, si trova il giusto equilibrio! Se il tuo cane tende ad ingrassare facilmente o se ha intolleranze/ sensibilità particolari, sempre meglio chiedere al veterinario. I bocconcini devono essere piccoli o facili da spezzettare, e ovviamente devono essere appetibili. Se il cane ama qualsiasi cosa commestibile ed è abituato a mangiare crocchette, andranno bene anche quelle.
A proposito di… rinforzi, rinforzo positivo, condizionamento classico, condizionamento operante, legge dell’effetto, apprendimento, psicologia, addestramento, rapporto con il cane, premio sociale, e molto altro ancora :
– https://archive.org/details/animalintelligen00thor
– http://s-f-walker.org.uk/pubsebooks/pdfs/Conditioned-Reflexes-Pavlov.pdf
– http://s-f-walker.org.uk/pubsebooks/pdfs/The%20Behavior%20of%20Organisms%20-%20BF%20Skinner.pdf
– Pryor, K. (1999). Don’t Shoot the Dog. Bantam Publishing. https://www.amazon.it/Dont-Shoot-Dog-Teaching-Training/dp/0553380397
– A tu per tu con il cane, (1973), Eberhard Trumler https://www.amazon.it/TU-CANE-TRUMLER-EBERHARD/dp/8888774823
– Leon F. Whitney, D.V. M. ; Dog Psychology , the basics of Dog Training . Howell Book House.
– Reid, P. (1996). Excel-Erated Learning: Explaining in Plain English How Dogs Learn and How Best to Teach Them. James & Kenneth Publishers.
– Feuerbacher E N, & Wynne C D L (2012). Relative efficacy of human social interaction and food as reinforcers for domestic dogs and hand-reared wolves Journal of the Experimental Analysis of Behavior, 98, 105-129 DOI: 10.1901/jeab.2012.98-105